La Regione Lombardia ha approvato oggi, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, i criteri e le modalità di attuazione del trasferimento di malghe e alpeggi facenti parte del patrimonio regionale al patrimonio degli enti locali.
“Una svolta federalista per coinvolgere comuni, province e comunità montane nella gestione di queste strutture e valorizzarle ulteriormente anche in ottica di sviluppo di tutta l’agricoltura di montagna. Il trasferimento di competenze verrà fatto sulla base di progetti di valorizzazione dei beni nonché secondo criteri di territorialità, sussidiarietà, adeguatezza e capacità finanziaria. Un provvedimento concordato al tavolo regionale dedicato al comparto” ha detto Rolfi. “Proseguiamo il percorso intrapreso due anni fa nell’ottica di assegnare le malghe alla gente di montagna, favorendo l’aspetto territoriale e locale dei progetti”.
L'ente locale, a seguito del trasferimento, disporrà del bene nell'interesse della collettività lombarda e sarà tenuto a favorirne la massima valorizzazione funzionale. Il trasferimento è subordinato alla verifica ed alla valutazione di un progetto di valorizzazione. La concessione avrà durata quinquennale e comporta per l’ente locale concessionario l’obbligo di mantenere la destinazione d’uso e di attuare il progetto di valorizzazione proposto. In caso di esito positivo della valutazione la Regione Lombardia potrà approvare in una seconda fase il trasferimento del bene a titolo gratuito al patrimonio indisponibile dell’Ente locale.
“Vogliamo legare di più la gestione di questi beni ambientali, culturali ed economici agli agricoltori, responsabilizzando e valorizzando il ruolo delle comunità locali. Si tratta di presidi che sorgono in luoghi difficili da raggiungere. Se ben gestiti, seguendo cioè le linee guida redatte dalla Regione possono portare alla valorizzazione ottimale del lavoro degli agricoltori. Concretamente penso alla promozione della multifunzionalità, la vendita diretta in malga, il collegamento con i percorsi ciclo-turistici e la promozione del turismo eno-gastronomico, grazie ai prodotti lattiero-caseari delle nostre montagne, di cui molti sono a denominazione di origine protetta (Dop)” conclude Rolfi.
Di seguito l’elenco di Malghe e Alpeggi di proprietà di Regione Lombardia interessati dal provvedimento
Nome malga e località
Bergamo
Azzaredo a Mezzoldo
Costa del Palio a Morterone e Brumano LC/BG
Foppabona a Introbio e Valtorta LC/BG
Brescia
Campei de sima a Toscolano Maderno
Campiglio di fondo a Toscolano Maderno
Campolungo a Bienno
Casinetto - Poffe a Bovegno
Cigoleto -Stabil solato a Bovegno
Covalo a Ono S. Pietro
Dos Boscà a Valvestino
Faisecco a Bienno
Glisuner a Angolo Terme
Padone a Angolo Terme
Prato della noce a Vobarno
Rosellino Val di Frà a Esine
Rosello a Esine
Scandolaro a Esine
Stabil Fiorito a Bovegno
Vaia a Bagolino
Val Gabbia a Berzo inferiore
Valle delle Cerese a Tremosine
Valle dell'Orso a Gianico
Vesta di Cima a Gargnano
Como
Bedolo a Schignano
Gotta a Peglio Intelvi
Monte Rai a Canzo
Nava-Comana a Schignano
Piotti Terz’Alpe a Canzo
Sondrio
Boron a Valdidentro SO
Capello a Delebio
Culino a Rasura
Dosso Cavallo a Bema
Legnone a Delebio
Luserna a Delebio
Pioda Remoluzza Cameraccio a Val Masino
Zocca a Val Masino